«Il Tirso, il Coghinas, il Flumini Mannu, il
Temo, il Flumendosa, il Cedrino, altri ed altri fiumi minori
comportano nel loro bacino laghi numerosi, complessivamente
capaci di miliardi di m³ e sufficienti a immagazzinare l'acqua
copiosamente perduta, ed a riversarla sull'ampia stesa dei
terreni che oggi poco o nulla producono perché asciutti» [Omodeo,
Nuovi orizzonti dell'Idraulica italiana - La Sardegna, 1923]. La
pubblicazione del Servizio Idrografico del Ministero dei LL.PP.
"Risorse idrauliche per forza motrice utilizzate e ancora
disponibili", 1928, nel fascicolo dedicato alla Sardegna
riportava come derivazioni in uso o in istruttoria quelle
indicate nella cartina (veniva indicata anche Mogoro, pur se vi
era stata realizzata una diga per la moderazione delle piene).
Le più numerose, indicate in rosso, sono le derivazioni
richieste dalla Società Imprese Idrauliche ed Elettriche del
Tirso o da soggetti a questa riconducibili (così la domanda di
derivazione relativa al Fluminimannu ad Is Barrocus, presentata
dall’Ing. Gracco Tronci, vicino ai fratelli Dionigi e Stanislao
Scano e alle Società del “gruppo Tirso”). Sono poi indicate in
blu le derivazioni richieste dalla società idroelettrica
milanese “Garigliano” (concorrente del “gruppo Tirso”), nella
persona dell’Ing. Francesco Di Nitto, consigliere delegato. Sono
indicate in verde le derivazioni dal fiume Liscia, oggetto di
domande concorrenti non meglio precisate.