Fig. 49: Schema dei rialzi successivi della diga di Albuhera
de Feria, in Spagna (qui
in un'immagine del sito
Región Digital). La diga, terminata nel 1747 e
originariamente destinata all'alimentazione di alcuni mulini, era
costituita da un muro di sezione pressoché rettangolare di 18 m di
altezza ed 11 m di larghezza massima. L'asse planimetrico era
rettilineo, e lo sviluppo del coronamento risultava certo inferiore
ai circa 150 m attuali. La diga era rinforzata a valle da un sistema
di contrafforti di 3,2 m di spessore disposti con un interasse
regolare di circa 9 m.
Non si hanno notizie sull'esistenza di uno
sfioratore, che in ogni caso non sarebbe stato sufficiente ad
evitare allagamenti a valle, quando nel 1790 si verificò la
tracimazione del coronamento. I danni prodotti dalla tracimazione
dovettero essere importanti, giacché si mise mano immediatamente al
rinforzo dei contrafforti e, nei vent'anni successivi, alla
sopraelevazione dell'opera.
L'incremento di altezza consistette nella
realizzazione, sul lato di monte, di un muro di minor spessore
rispetto allo sbarramento originario, creando un ampio percorso sul
coronamento delimitato a valle da un parapetto.
Al fine di incrementare l'approvvigionamento idrico della città di Almendralejo,
un nuovo rialzo dell'opera fu intrapreso nel 1950 sopra quello
realizzato nel 1810, elevando l'altezza totale della diga fino a
circa 23,5 m sulla fondazione e, corrispondentemente, il volume di
invaso a poco meno di 1 Mm³. Lo sbarramento che forma il rialzo
presenta una pendenza a monte di 0,05, e a valle di 0,76.
I successivi rialzi della diga realizzati nel 1810 e nel 1950 hanno
portato ad una progressiva diminuzione del rapporto
larghezza/altezza da un valore iniziale di circa 0,61 a un valore
intermedio di 0,55 e infine a un valore corrente di 0,46. Le
dimensioni iniziali della diga rivelano un comportamento resistente
prevalentemente a gravità massiccia, nel quale la collaborazione dei
contrafforti non è necessaria a garantire la stabilità al
ribaltamento nelle condizioni più sfavorevoli. Viceversa,
attualmente la riduzione del rapporto larghezza/altezza e la ridotta
sezione del rialzo determinano un aumento percentuale del contributo
resistente dei contrafforti, fino a renderli essenziali per la
stabilità in condizioni di massima sollecitazione (SALDAÑA
ARCE et al. 2007).